Page 50 - Linfomi della pelle
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Radioterapia
La radioterapia è stata a lungo utilizzata nel trattamento del linfoma cu- taneo, risalente all’inizio del 20° secolo. Utilizza la fotoradiazione (raggi X) o, più comunemente, la radiazione di elettroni. Attualmente, ci sono due forme di radiazione:
• Localizzato, noto anche come «irradiazione spot», o • terapia a fascio elettronico totale della pelle (TSEBT).
Entrambe le forme forniscono solo una radiazione profonda come la pelle, con effetti collaterali limitati
La terapia a fascio di elettroni per la pelle totale (TSEBT) ha visto molti cambiamenti e progressi nel corso degli anni. L’obiettivo è di consegna- re le radiazioni esclusivamente al tessuto da trattare (la pelle) e di evita- re il più possibile di danneggiare il tessuto circostante.
Il TSEBT viene somministrato su base ambulatoriale sotto la guida di un radioterapista. Tipicamente, il TSEBT dura da tre a dieci settimane e comporta sessioni giornaliere. Come terapia diretta alla pelle, la TSEBT è estremamente efficace nei pazienti con grave coinvolgimento cutaneo con lesioni in fase di placca o tumorale.
Terapie sistemiche
Le terapie sistemiche coinvolgono tutto il corpo e sono di solito usate nel linfoma cutaneo avanzato quando non risponde al trattamento to- pico.
Fotoferesi extracorporea (ECP)
La fotoferesi extracorporea (ECP) è un’immunoterapia raccomandata per i pazienti con linfoma cutaneo con popolazioni anomale di cellule T nel sangue periferico. L’ECP consiste nel filtrare i globuli bianchi e nell’e- sporli (al di fuori del corpo) alla luce UVA e allo psoralene e poi risommi- nistrarli al paziente. Si ritiene che i globuli bianchi esposti alla luce UVA abbiano successivamente un effetto simile a quello di un vaccino contro le cellule T maligne. Altre terapie (interferoni, Targretin®) sono spesso utilizzate insieme alla terapia ECP.
Gli infermieri somministrano la fotoferesi su base ambulatoriale ogni due o quattro settimane in due giorni consecutivi.
Quanto meglio un paziente è informato sulla fotoferesi, tanto più age- vole sarà la procedura. Prima di iniziare la fotoferesi, si raccomandano alcuni esami del sangue. I medici spesso controllano le cellule T e i glo- buli rossi del paziente e controllano la coagulazione del sangue prima di iniziare il trattamento.
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